Sommario
|
Introduzione |
Classi di rischio |
Le detrazioni previste |
Valutazione della classe di rischio |
Classificazione sismica edifici |
Software SISMABONUS per Strutture in Muratura Portante |
Software SISMABONUS per Strutture in C.A. |
Aggiornamenti |
A seguito degli eventi sismici dell’agosto del 2016, che hanno fortemente danneggiato il territorio del centro Italia, il governo con la Legge di Stabilità 2017 (L. 11 Dicembre 2016, n. 232), ha previsto l’introduzione di una serie di misure finanziarie per favorire la mitigazione del rischio sismico del complesso edilizio italiano, tramite l’iniziativa dei privati cittadini.
Tali misure, sulla falsa riga di quelle già esistenti sono state pensate sotto forma di detrazioni fiscali crescenti, volte a premiare tutti gli interventi eseguiti su abitazioni, edifici adibiti a uso produttivo e parti comuni di condomìni che consentono il passaggio a classi di rischio sismico inferiori rispetto allo stato iniziale. Viene così ufficializzato con il D.M. del 28 Febbraio 2017 il Sismabonus. In realtà una specifica normativa per le agevolazioni fiscali attinenti alle opere finalizzate all'adozione di misure antisismiche per gli edifici è stata introdotta con l'art.16, c.1-bis, del D.L. 63 del 04/06/2013 (convertito in L.90/2013).
Fino all’anno 2013 gli interventi edilizi antisismici godevano delle agevolazioni fiscali generali previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (vecchio 36%). Il DL 63/2013 invece introduce una disciplina specifica per le misure antisismiche con la previsione di 2 importanti novità:
- estensione delle agevolazioni anche per opere eseguite su immobili a destinazione produttiva (in senso ampio, includendo attività professionali, agricole, commerciali e non commerciali)
- un'aliquota della detrazione al 65% (maggiorata rispetto al 50% vigente all'epoca per gli altri interventi di recupero del patrimonio edilizio)
All’epoca di emanazione del DL 63 la fruizione di tali agevolazioni era stata vincolata alla localizzazione degli edifici zone sismiche ad alta pericolosità, individuate nelle Zone 1 e 2 indicate nell'allegato A alla OPCM del 20/03/2013. Nel settembre 2013 l'Agenzia delle Entrate ha emanato sul tema diverse note di chiarimento tra cui la Circolare esplicativa n.29/E del 18/09/2013. Utili informazioni sono reperibili alla seguente pagina sul sito dell'Agenzia delle Entrate.
L’impianto normativo stabilito con il DL63/2013 è ancora valido, anche se diverse importanti modifiche sono intervenute nel corso degli anni. Ad oggi sono previste due distinte tipologie di detrazione per gli interventi edilizi antisismici:
- detrazione ''ordinaria'', pari al 50% della spesa sostenuta fino ad un ammontare complessivo non superiore ad 96.000,00 per unità immobiliare. Tra le spese agevolabili si ricomprendono anche quelle sostenute per la classificazione e verifica sismica dell'immobile. La detrazione è ripartita in 5 quote annuali di pari importo.
- il c.d. "SISMABONUS "
Nel caso in cui per effetto degli interventi c'è una riduzione del rischio sismico dell'immobile che determina il passaggio ad una classe di rischio inferiore in base a quanto stabilito dal DM Infrastrutture del 28 febbraio 2017, l'aliquota della detrazione è maggiorata, fermo restando il limite di euro 96.000 per unità immobiliare e la detrazione in 5 anni. Inoltre, in caso di intervento relativo a parti comuni di condomini vi è un ulteriore incremento della detrazione.
Le classi di rischio sono definite dalle “Linee Guida" con l'Allegato A del DM 65 del 7 Marzo 2017 definiscono otto classi di rischio per gli edifici, dalla lettera A+ (meno rischio) fino alla G (più rischio), identificate sulla base di due parametri:
- “Perdita Annuale Media attesa” (PAM), intesa come il costo di riparazione dei danni prodotti dagli eventi sismici che si manifesteranno nel corso della vita utile della costruzione, ripartito annualmente ed espresso come percentuale del costo di ricostruzione.
- “Indice di Sicurezza” (IS-V) o “Indice di Rischio", definito come il rapporto tra l'accelerazione di picco al suolo che determina il raggiungimento dello “Stato Limite di Salvaguardia della Vita” e quella prevista, in sito, per un nuovo edificio.
Il progettista incaricato deve determinare la classe di rischio di appartenenza dell’edificio e i relativi interventi da eseguire per poter ottenere una riduzione del rischio stesso e accedere alle agevolazioni previste dalla Legge di Stabilità 2017.
Miglioramento classi di rischio sismico |
Non Condominiali |
Parti comuni condominiali |
1 classe
|
Intervento Sismico * 50%
|
Intervento Sismico * 50%
|
1 classe
|
Intervento Sismico + Risparmio Energetico ** 70%
|
Intervento Sismico + Risparmio Energetico ** 80%
|
2 classi
|
Intervento Sismico + Risparmio Energetico ** 80%
|
Intervento Sismico + Risparmio Energetico ** 85%
|
Per le spese sostenute per interventi su immobili dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 la detrazione va calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo.
Inoltre, chi compra un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate come “zona sismica 1”, può detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto (75 o 85%, fino a un massimo di 96.000 euro).
-----
* il limite di euro 96.000 viene moltiplicato per il numero di unità immobiliari di ciascun edificio. E' prevista la cessione del credito a terzi, ipotesi da tenere in debito conto in caso di condomini incapienti.
** in questi casi la detrazione è ripartibile in 10 anni ed il limite di spesa sale ad euro 136.000 per singola unità immobiliare. Non è stato chiarito se vi è la possibilità di cessione del credito a terzi.
Il progettista per effettuare la classificazione sismica degli edifici può seguire due metodi diversi:
- convenzionale: applicabile a qualsiasi tipologia edilizia, si basa sull’applicazione dei metodi di analisi strutturale previsti dalle attuali Norme Tecniche vigenti. Dalla loro applicazione si estraggono le accelerazioni associate ai diversi stati limite per l’edificio considerato, a partire dalle quali è possibile determinare i parametri PAM e IS-V della struttura e di conseguenza la classe di rischio di appartenenza, intesa come la peggiore individuata dai suddetti parametri.
- semplificato: applicabile nel caso di edifici in muratura, prevede la determinazione della classe di vulnerabilità attraverso la “Scala Macrosismica Europea” (EMS). La classe di vulnerabilità, unitamente alla zona sismica di appartenenza dell’edificio (vedi l’Ordinanza PCM 3274/2003), permette di individuare la classe di rischio dell’edificio.
Per quanto riguarda l’applicazione del metodo convenzionale non è possibile proporre a priori una serie di interventi che consentano lo scatto di una o due classi, ma tutto è demandato alle analisi preliminari condotte dal progettista dell'edificio e alle scelte progettuali. A seguito si può quindi ottenere incremento di più di una classe. Ciò non risulta invece possibile applicando il metodo semplificato perchè permette l’incremento di una sola classe.
Per l’applicazione del metodo semplificato, sono le stesse “Linee Guida” che stabiliscono delle categorie di intervento che consentono la riduzione della vulnerabilità anche se di una sola classe. Tali interventi, valevoli per gli edifici in muratura, anche se con delle limitazioni, sono estesi agli edifici in cemento armato e agli edifici a destinazione produttiva, assimilabili a capannoni industriali.
Classificazione sismica edifici
Indichiamo di seguito la procedura operativa per ottenere i benefici del Sismabonus:
- Il proprietario dell'immobile incarica il professionista che si occupa di progettazione strutturale, direzione dei lavori e collaudo statico (ingegnere, architetto o geometra) della valutazione di classe di rischio e della predisposizione del progetto di intervento;
- Il professionista: individua la classe di rischio progetta l'intervento e determina la classe di rischio al completamento assevera i valori delle classi di rischio e l'efficacia dell'intervento
- Al termine dell'intervento il direttore dei lavori e il collaudatore statico attestano la conformità al progetto.
Nel software POR 2000 utilizzando il metodo convenzionale il risultato dell'elaborazione è disponibile in forma grafica, con la costruzione della curva delle perdite dirette e delle etichette di attestazione della classe di rischio per la struttura soggetta ad analisi. Se nel foglio del miglioramento sismico fossero stati caricati i risultati di verifica della struttura allo stato di fatto, il programma produrrà i grafici di entrambi gli stati (stato di fatto e stato di progetto), così da permettere il confronto visivo e l'immediata percezione del guadagno conseguito in termini di classi con gli interventi di rinforzo.
Grafici relativi alla classe di rischio per lo stato di fatto e di progetto. Come si può facilmente vedere dalle due etichette, la struttura allo stato di progetto (ovvero dopo l'applicazione degli interventi di rinforzo) raggiunge la classe B, guadagnando tre classi rispetto allo stato di fatto di classe E.
In termini numerici i risultati sono riportati in una griglia a video e in forma tabellare nella relazione di stampa.
Griglia dei valori di calcolo della classe di rischio per lo stato di fatto e di progetto. La tabella è anche riportata nel tabulato di stampa e contiene i dati principali che intervengono nel calcolo della classe di rischio.
Nel software Edisis utilizzando il metodo convenzionale i risultati sono riportati in termini di capacità e domanda di Pga e periodo di ritorno, la perdita annua media (PAM), l'indice di sicurezza (IS-V) per Slv, le classi intermedie e classe di rischio sismico.
Griglia dei valori di calcolo della classe di rischio.
Valori riportati in griglia
Per ogni verifica sono riportati i seguenti valori:
• Stato Stato strutturale di riferimento per il calcolo della classe
• PgaSlc Capacità/Domanda in Pga [%g]
• PgaSlv Capacità/Domanda in Pga [%g]
• PgaSld Capacità/Domanda in Pga [%g]
• PgaSlo Capacità/Domanda in Pga [%g]
• TrSlc Capacità/Domanda in periodo di ritorno [anni]
• TrSlv Capacità/Domanda in periodo di ritorno [anni]
• TrSld Capacità/Domanda in periodo di ritorno [anni]
• TrSlo Capacità/Domanda in periodo di ritorno [anni]
• Pam Perdita annua media (PAM) in percentuale del costo di ricostruzione [% CR]
• Isv Indice di sicurezza (IS-V) per Slv in percentuale
• Cpam Classe Pam
• Cisv Classe Isv
• Cris Classe di rischio sismico secondo Dm 58/2017 (Sismabonus)
Grafici sintetici per la classe di rischio
Il risultato dell'elaborazione è anche espresso in forma grafica, che riporta la costruzione della curva delle perdite dirette e l'etichetta di attestazione della classe di rischio per la struttura soggetta ad analisi.
Nel grafico è riportata la curva delle perdite economiche, la cui area sottesa rappresenta il parametro Pam, e l'etichetta della classe di rischio, con l'indicazione numerica del Pam e del fattore di sicurezza Is-v.