Sommario
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Nota: input sismico RSL in EDISIS e POR 2000 |
Già da tempo le norme sismiche italiane definiscono lo spettro di risposta elastico in forma "normalizzata" a pericolosità costante per tutto il territorio nazionale, tramite le mappe di pericolosità sismica di base definiti negli allegati A e B del DM 14 gennaio 2008. Le mappe forniscono i parametri di pericolosità sismica per i vari stati limite:
· ag : accelerazione orizzontale massima del terreno,
· F0: fattore di amplificazione,
· TC*: periodo di inizio tratto a velocità costante.
con riferimento a condizioni ideali di sito, identificate da un sottosuolo rigido (di categoria A) e da una superficie topografica orizzontale.
I valori di questi parametri risultano "indipendenti" dal tipo di sottosuolo e dalle condizioni topografiche e dipendono essenzialmente dalle coordinate geografiche del sito e dal tempo di ritorno TR associato allo stato limite in esame, definito dall'espressione [3.2.0] Ntc18:
in cui PVR è la probabilità di superamento e VR è la vita di riferimento VR.
Lo spettro comprensivo degli effetti locali, stratigrafici e topografici, è invece definito dalle espressioni Ntc18 [3.2.8] in cui compaiono i seguenti parametri:
· ST : coefficiente amplificativo topografico,
· SS : coefficiente amplificativo stratigrafico,
· TB, TC, TD: periodi spettrali di passaggio fra i quattro rami che costituiscono lo spettro.
I valori assunti da questi parametri risultano invece essere "dipendenti", oltre che dai precedenti parametri, anche dalle condizioni stratigrafiche e dalle configurazioni topografiche e la stessa norma, nei casi in cui le condizioni siano di semplice interpretazione, fornisce tabelle (Tab. 3.2.II e 3.2.III) ed espressioni (§ 3.2.3.2.1.) per ricavare i valori di tali parametri. Nei casi in cui sia richiesta la valutazione della Risposta Sismica Locale (RSL), gli stessi parametri potranno essere meglio stimati con analisi specifiche, solitamente condotte dal Geologo tramite opportune simulazioni numeriche e con le modalità indicate nel § 7.11.3 delle Ntc18. In questi casi è opportuno che l'analisi RSL porti ad ottenere uno spettro standardizzato (vedasi "Ordinanza 55 del Commissario per la ricostruzione post-sisma 2016, Appendice 1 dell’allegato 1") applicando una adeguata procedura di regolarizzazione. Al termine del processo saranno determinati i parametri “dipendenti” di cui parlavamo poc'anzi, che potranno così essere inseriti come input nei software Edisis e Por 2000.